sabato 13 novembre 2010

LA CRITICA: Roberto Sanesi

(Dentro e Fuori l'Avanguardia)
di G. Bonanno

Saggi critici e recensioni su: Kengiro Azuma, Francis Bacon, Paolo Barrile, Carlo Carrà, Marc Chagall, Jean Dubuffet, Franco Francese, Antonio Freiles, Max Huber, Gabriele Jardini, Osvaldo Licini, Ruggero Maggi , Kazimir Malevic, Mattia Moreni, Idetoshi Nagasawa, Emil Nolde, Mimmo Paladino, Pino Pascali, Mario Raciti, Roberto Sanesi, Francesco Somaini, Chaim Soutine, Graham Sutherland, Jorrit Tornquist, Willy Varlin, Wols.



-Roberto Sanesi: I frammenti “insostanziali”della scrittura
Si è conclusa la mostra personale di Roberto Sanesi alla Galleria Annunciata di Milano. Scrittore, traduttore e critico di grande interesse. Sanesi, non è semplicemente un poeta visivo, ma soprattutto un poeta “autentico”, interessato allo scandaglio di nuove forme di espressione. e quindi avviato a sondare le parti e i frammenti di una possibile “nuova scrittura”. Durante questi ultimi decenni è passato dalla lettura composta a diversi livelli, quasi stratificata, all’attuale “destrutturazione” della parola. Nel 1975 confessava ”Lo scrivere non è semplicemente comunicare, trasporre o tradurre, qualcosa che esisterebbe a priori nello scrivente, ma seguire, attrarre, distrarre, dislocare cancellare, riprendere, ecc. ciò che potremmo definire forse un materiale informe che si chiarisce, si compone, nel suo stesso farsi, durante, fino ad un risultato che è una scelta, tanto casuale quanto soggettiva, tra altre scelte possibili….” . L’interesse di Sanesi non avviene verso la pittura, come tanti poeti visivi della sua generazione, ma dentro la poesia, che si carica di nuovi apporti e di inaspettati significati. Una scrittura “poetica” che rifiuta la normale descrizione e desidera vivere l’immediatezza, disseminandosi, senza un apparente senso logico nello spazio non definito della superficie. L’autore frequenta il concetto di assenza, i segni affiorano per caso, come comparse “momentanee”, in uno spazio anemico che diventa il luogo dove accade di tutto; ad. una emersione corrisponde una immersione profonda della parola, in un movimento continuo di elementi che dilagano e dialogano, secondo una logica intersa non definita. Sembra di poter leggere in questi ultimi lavori un senso di incertezza, di strano stupore. Sono, in definitiva, mappe mentali dai segni “insostanziali”, dal colore vellutato impalpabile che stanno sulla soglia della dissoluzione, in attesa di una definizione volutamente non svelata.

Pubblicato su  Dialogo  n°123 - luglio/agosto,  1992   Anno XV         pag. 23