NON ANDARE VIA
(lettera a Pier Paolo Pasolini)
Poesia Visuale di Giovanni Bonanno
dedicata a Pier Paolo Pasolini
dedicata a Pier Paolo Pasolini
Hai toccato la terra sporca di Ostia,
hai mangiato per l’ultima volta con il carnefice,
che poi ha disfatto i tuoi pensieri
e ne ha fatti cenere.
Non andare,
non andare via,
la tua storia è forse la mia.
Tuo padre dalla finestra di Casarsa
guarda ancora l’orizzonte
e per ricordarti
raccoglie ritagli di giornale.
Solo le formiche ti hanno fatto compagnia.
non andare,
non andare via,
la tua vita è anche la mia.
Nella melma di Ostia
ti hanno incoronato di gramigna
e la vergogna
te la sei caricata addosso
e la porti ancora adesso.
Ormai, solo tu mi fai compagnia,
non andare,
non andare via,
la tua vita è un po’ la mia.
Mi diceva un vecchio
che la vita è breve,
ma cent’anni sono tanti,
per avere cent’anni,
chiudi per un momento gli occhi,
vedrai,
il tempo passa veloce.
Non andare,
non andare via,
la tua vita è anche la mia.
Hai incarnato tutti i possibili tableaux vivants,
prima sei stato sul grembo della madonna di Giotto
e poi ti sei fatto flagellare come nell’opera di Piero.
Hai accettato il martirio di Caravaggio
e ti sei ritrovato solo,
sdraiato su una fredda lastra di marmo,
proprio come nel cristo morto di Andrea.
Solo le mie formiche ti hanno fatto compagnia,
non andare,
non andare via,
la tua vita è la mia
Volevano frantumare i tuoi pensieri,
perché tu non sei solo poesia,
ma anche vento;
vento che accarezza la verità
e che ancora può far tanto male.
Solo le mie formiche ti fanno ancora compagnia,
non andare,
non andare via,
la tua storia è anche la mia.
Sai, ho toccato anch’io la terra di Ostia
e anche i miei amici sono andati via.
Non andrai,
non andrai più via,
ora la tua vita è anche mia.
Giovanni Bonanno © 2010