SOLO UN MATTINO DI MARZO
Poema visuale di
Giovanni Bonanno
Sono nato in un
freddo mattino di marzo,
con la pioggia che ha
dilavato le zolle di terra ridotte in fango.
Cerco invano di scrutare il suolo.
Vento beffardo di
marzo,
lascia che una timida
pianta di Sulla fiorita trovi qualche angolo di strada per appoggiarsi.
Non avverto più la brezza mattutina della bella stagione.
Raccogli i miei
vecchi cenci dalla mia povera valle e portali via,
disseminali,
fai in modo che rimangano
ancora ricordi.
Non riconosco più le orme dei
miei piedi lasciate nella melma.
Il tempo ha
segnato il mio faticoso procedere,
ora cammino guardando
in basso,
tra un silente
silenzio e un lacerato abbaglio di luce.
Vivo solo dove scende la putrida ombra,
L’attesa è
divenuta soltanto tormento,
non posso più fermare il vento con le mani,
e neanche alzare lo sguardo oltre il limite,
Sono solo.
©Giovanni Bonanno, 19 marzo 2018