“Metamorfosi a piedi nudi”
(Poema
visivo di Giovanni Bonanno dedicato a Josè Molina)
Solitario
ti vedo camminare in bilico su una fune tesa tra due alti
colli, come sempre bilanci il tuo corpo spingendoti con le
braccia aperte a destra e sinistra e intanto con un occhio guardi curioso
avanti e con la coda dell'altro ti volgi indietro a ricercare
memorie nascoste.
L'attesa e' il momento migliore, rimani assorto nel vuoto prima di decidere di spingerti a piedi nudi ancora più in là.
Un tuffo deciso ti permette di sprofondare nel nulla per poi, sorpreso riemergere rannicchiato a pelo d'acqua portandoti appresso lacerti di senso che emergono d'incanto leggeri e curiosi in superficie.
Sono solo nascoste apparizioni fugaci, presenze irrisolte che affiorano e si dissolvono in fretta dando qualche parvenza di senso compiuto.
La balena curiosa ora gira felice attorno ai piedi di tua madre e intanto tu avido ingoi morsi rubati di natura che poi distendi su fazzoletti di carta bianca appesi ad asciugare a Consiglio di Rumo.
Dissolvenze, metamorfosi, deformazioni dell'anima, irrigidimenti di zone ridotte in un’altra dimensione ancora più confacente.
Come un insolito equilibrista ti muovi nel vuoto incerto di un solo attimo a raccattare cenci di senso costretto di ciò che ormai siamo diventati.
©
Giovanni Bonanno
Maggio 2017